piano economia circolare

Il nuovo piano d’azione per l’economia circolare

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MENO RIFIUTI , MENO SPRECHI _ Il nuovo Piano d’azione per l’economia circolare approvato dal Parlamento europeo ha l’obbiettivo di essere più #SOSTENIBILE

Lo scopo principale è aiutare i Paesi membri ad aumentare la possibilità di realizzare prodotti in chiave circolare, con materiali recuperati e allungandone il più possibile la vita. Inoltre, un altro aspetto importante è l’introduzione di standard minimi obbligatori per gli appalti verdi delle pubbliche amministrazioni.

E’ un programma proposto al Parlamento dalla Commissione Ue ancora nel marzo 2020, che risponde al profondo cambiamento richiesto dal Green Deal europeo. E’ un grande cambiamento postivo rispetto al Piano per l’ecoomia circolare del 2015. Infatti, questo piano ha un maggior focus sul post-fine vita dei prodotti, sulla riciclabilità e sulla diffusione di plastica monouso e microplastiche.

LE NOVITA’

Le misure previste dal nuovo Piano sono 35 e saranno in vigore fino alla fine del 2023.

Ci sono vari settori coinvotli tra cui:

tessile, agroalimentare, elettronica, edilizia, mobilità.

L’iniziativa più rilevante probabilmente è il voler estendere la “direttiva Ecodesign” a tutti i prodotti non legati all’energia. Infatti questo permetterebbe di ridurne l’impatto ambientale già in fase di progettazione. Il piano prevede, inoltre, un utilizzo più scrupoloso dei “marchi di sostenibilità” che potranno essere concessi solo nel rispetto di alcuni criteri stringenti. Ulteriore attenzione è posta al “il diritto alla riparazione” con proposte concrete sull’estensione delle garanzie dei prodotti, l’accesso ai pezzi di ricambio e l’utilizzo di batterie con una bassa impronta di carbonio.

LE RICHIESTA DELLA COMMISSIONE DELL’AMBIENTE

La commissione Ambiente del Parlamento Ue ha chiesto maggiori garanzie in merito. Gli europarlamentari affermano che devono esserci obiettivi ben delineati e nel caso di mancato rispetto devono essere previste penali e sanzioni. Ulteriori sollecitazione hanno poi riguardato l’estensione dell’ecodesign e il rafforzamento della normativa in materia già nel corso di quest’anno.

–> ECONOMIA CIRCOLARE: COMUNICAZIONE OBBLIGATORIA DAL 05/01/2021 PER FORNITORI DI ARTICOLI

COSA SUCCEDE ORA

Adesso il Piano per la circular economy passerà al vaglio del Consiglio europeo per un’ulteriore fase di discussione, mentre toccherà poi alla Commissione europea entrare nel dettaglio dell’approvazione di nuove misure già entro l’anno. Su richiesta dell’Europarlamento i principi dell’economia circolare dovranno essere integrati “nei piani di ripresa nazionali degli Stati membri”, una raccomandazione che l’Italia potrebbe accogliere nel suo Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e già recepita nel testo approvato dal governo Conte prima della crisi di governo.

Infatti, nel Piano del governo vi è riferimento alla messa a punto di una Strategia nazionale per l’economia circolare basata su tracciabilità dei flussi di materiali, innovazione tecnologica, diffusione di buone pratiche e sinergia tra i settori pubblico e privato e infrastrutture per chiudere il ciclo dei rifiuti.

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