I RISCHI DELLE POLVERI DEL LEGNO DURO

Tempo di lettura: 3 minuti

Numerosi studi hanno dimostrato che i cosiddetti legni duri possono dar luogo a polveri potenzialmente cancerogene. I legni teneri invece, non danno luogo, in generale, a polveri potenzialmente cancerogene. L’unico riferimento accettato anche dal D.lgs. 81/2008 per differenziare i legni duri e teneri è l’elenco pubblicato nel volume 62 delle monografie sulla valutazione dei rischi cancerogeni per la salute umana.

Il D.lgs. 81/2008 include le polveri di legno duro sia:

  • come agente cancerogeno il cui valore limite di esposizione non deve comunque superare il limite tabellato – art. 235 
  • nelle attività lavorative che comportano la presenza di sostanze o miscele cancerogene o mutagene o di processi industriali – art. 236 

Attualmente il Valore limite di esposizione professionale alle polveri di legno duro è di 5 mg/m3, con la Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2004/37/CE. Essa deve essere recepita entro il 17 Gennaio 2020 e abbasserà il limite a 2 mg/m3, con un transitorio di cinque anni, dall’entrata in vigore il 16 Gennaio 2018 fino 17 gennaio 2023 in cui il limite è di 3 mg/m3.

Premessa

Le polveri di legno duro sono generalmente presenti nelle industrie ove avviene la lavorazione del legno. Peraltro, la quantità e le dimensioni delle particelle sono determinate dal tipo di macchina utilizzata e dalle caratteristiche del materiale lavorato: si può trovare polvere fine, segatura più o meno grossa, trucioli, schegge, ecc., ovunque vi sia una macchina.

E’ possibile incontrare polveri anche là dove esse vengono raccolte: durante la pulizia dei filtri dei macchinari, durante la loro sostituzione o durante lo svuotamento dei contenitori o dei depositi della polvere. Inoltre, le polveri aerodisperse tendono a depositarsi uniformemente sull’intera superficie dei locali interessati, in particolare là dove solitamente non si transita e non si pulisce.

I vari tipi di polveri

Le polveri si distinguono in diverse categorie a seconda del diametro aerodinamico:

  • Inspirabili: polveri che possono entrare nell’organismo per mezzo delle vie aeree (naso e bocca) 
  • Inalabili: aventi per il 50% un taglio dimensionale di 100 µm (micron), inalate e trattenute nelle prime vie respiratorie, cioè naso e bocca. 
  • Toraciche: polveri aventi per il 50% un taglio dimensionale di 10 µm e penetranti nell’area compresa tra la laringe e i bronchi
  • Respirabili: polveri aventi per il 50% un taglio dimensionale di 5 µm e penetranti nelle vie respiratorie conciliate, ossia negli alveoli dei polmoni.

La norma

Il D.lgs. 81/2008 Titolo IX prevede degli obblighi e dei compiti volti alla prevenzione dei rischi per la salute, alla modifica degli adempimenti organizzativi procedurali, comportamentali e tecnici, quali: 

  • valutazione dell’esposizione a polveri di legno duro; 
  • attuazione di tutte le misure tecnologicamente attuali previste per il contenimento della quantità di polvere nell’aria ambiente; 
  • mantenimento e controllo tramite il monitoraggio ambientale del valore limite di esposizione che non deve essere superato (valore limite di esposizione personale 5 mg/m³); 
  • istituzione e/o aggiornamento del registro di esposizione per il lavoratori esposti alla polvere di legno duro (agente cancerogeno) nel quale è riportato, per ciascuno di essi, l’attività svolta; 
  • limitazione del numero dei lavoratori esposti a polveri di legno duro con la segregazione delle lavorazioni ove è possibile; 
  • formazione ed informazione degli esposti da effettuare con continuità e/o quando si verificano modifiche al ciclo produttivo;
  • raccolta, immagazzinamento delle polveri di legno duro, ai fini dello smaltimento, utilizzando contenitori ermetici etichettati; 
  • fornitura di idonei Dispositivi di Protezione Individuale con l’elaborazione di una relativa procedura per la pulizia, la sostituzione ed il controllo prima e dopo ogni utilizzazione.

Campionamento

Secondo quanto prescritto nel D.lgs. 81/2008, le procedure di misura prevedono l’utilizzo quanto più possibile di sistemi che consentano il prelievo in zona respiratoria quindi campionamenti personali della frazione inalabile.

Una tipica linea di campionamento delle polveri è costituita da:
– una pompa personale 
– un opportuno preselettore che contiene la membrana di captazione. Preselettori: CONO, IOM, BUTTON (problema dei proiettili) 
– Membrane in fibra di vetro, PVC, esteri misti di cellulosa(diametro 25 o 37 mm, porosità variabile a seconda del materiale da 0,8 a 8 ?m)

Le membrane vengono pesate, prima e dopo il campionamento, su bilancia di precisione alla VI cifra decimale, previo condizionamento di 24 – 48 ore sotto cappa ad umidità e temperatura controllate.

Fonte: Certifico

Tra i servizi di BWB Conforma è presente il servizio SicurezzaNoStress, finalmente un supporto rapido e chiaro che ti affianca negli adempimento previsti dal D.Lgs 81, dal DVR alle valutazioni specifiche , con suggerimenti praticiSEI STANCO, PARANOICO o NON NE PUOI PIU’ DEGLI ADEMPIMENTI ma sai che non puoi esimenti? Contatta sicurezza@bwbconforma.it, il SERVIZIO SICUREZZA NO STRESS sarà la cura.


Lascia un commento

Invia messaggio
Ciao,
come possiamo aiutarti ?
Call Now Button