Numerosi studi hanno dimostrato che i cosiddetti legni duri possono dar luogo a polveri potenzialmente cancerogene. I legni teneri invece, non danno luogo, in generale, a polveri potenzialmente cancerogene. L’unico riferimento accettato anche dal D.lgs. 81/2008 per differenziare i legni duri e teneri è l’elenco pubblicato nel volume 62 delle monografie sulla valutazione dei rischi cancerogeni per la salute umana.
Il D.lgs. 81/2008 include le polveri di legno duro sia:
- come agente cancerogeno il cui valore limite di esposizione non deve comunque superare il limite tabellato – art. 235
- nelle attività lavorative che comportano la presenza di sostanze o miscele cancerogene o mutagene o di processi industriali – art. 236
Attualmente il Valore limite di esposizione professionale alle polveri di legno duro è di 5 mg/m3, con la Direttiva (UE) 2017/2398 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017 che modifica la direttiva 2004/37/CE. Essa deve essere recepita entro il 17 Gennaio 2020 e abbasserà il limite a 2 mg/m3, con un transitorio di cinque anni, dall’entrata in vigore il 16 Gennaio 2018 fino 17 gennaio 2023 in cui il limite è di 3 mg/m3.
Premessa
Le polveri di legno duro sono generalmente presenti nelle industrie ove avviene la lavorazione del legno. Peraltro, la quantità e le dimensioni delle particelle sono determinate dal tipo di macchina utilizzata e dalle caratteristiche del materiale lavorato: si può trovare polvere fine, segatura più o meno grossa, trucioli, schegge, ecc., ovunque vi sia una macchina.
E’ possibile incontrare polveri anche là dove esse vengono raccolte: durante la pulizia dei filtri dei macchinari, durante la loro sostituzione o durante lo svuotamento dei contenitori o dei depositi della polvere. Inoltre, le polveri aerodisperse tendono a depositarsi uniformemente sull’intera superficie dei locali interessati, in particolare là dove solitamente non si transita e non si pulisce.
I vari tipi di polveri
Le polveri si distinguono in diverse categorie a seconda del diametro aerodinamico:
- Inspirabili: polveri che possono entrare nell’organismo per mezzo delle vie aeree (naso e bocca)
- Inalabili: aventi per il 50% un taglio dimensionale di 100 µm (micron), inalate e trattenute nelle prime vie respiratorie, cioè naso e bocca.
- Toraciche: polveri aventi per il 50% un taglio dimensionale di 10 µm e penetranti nell’area compresa tra la laringe e i bronchi
- Respirabili: polveri aventi per il 50% un taglio dimensionale di 5 µm e penetranti nelle vie respiratorie conciliate, ossia negli alveoli dei polmoni.
La norma
Il D.lgs. 81/2008 Titolo IX prevede degli obblighi e dei compiti volti alla prevenzione dei rischi per la salute, alla modifica degli adempimenti organizzativi procedurali, comportamentali e tecnici, quali:
- valutazione dell’esposizione a polveri di legno duro;
- attuazione di tutte le misure tecnologicamente attuali previste per il contenimento della quantità di polvere nell’aria ambiente;
- mantenimento e controllo tramite il monitoraggio ambientale del valore limite di esposizione che non deve essere superato (valore limite di esposizione personale 5 mg/m³);
- istituzione e/o aggiornamento del registro di esposizione per il lavoratori esposti alla polvere di legno duro (agente cancerogeno) nel quale è riportato, per ciascuno di essi, l’attività svolta;
- limitazione del numero dei lavoratori esposti a polveri di legno duro con la segregazione delle lavorazioni ove è possibile;
- formazione ed informazione degli esposti da effettuare con continuità e/o quando si verificano modifiche al ciclo produttivo;
- raccolta, immagazzinamento delle polveri di legno duro, ai fini dello smaltimento, utilizzando contenitori ermetici etichettati;
- fornitura di idonei Dispositivi di Protezione Individuale con l’elaborazione di una relativa procedura per la pulizia, la sostituzione ed il controllo prima e dopo ogni utilizzazione.
Campionamento
Secondo quanto prescritto nel D.lgs. 81/2008, le procedure di misura prevedono l’utilizzo quanto più possibile di sistemi che consentano il prelievo in zona respiratoria quindi campionamenti personali della frazione inalabile.
Una tipica linea di campionamento delle polveri è costituita da:
– una pompa personale
– un opportuno preselettore che contiene la membrana di captazione. Preselettori: CONO, IOM, BUTTON (problema dei proiettili)
– Membrane in fibra di vetro, PVC, esteri misti di cellulosa(diametro 25 o 37 mm, porosità variabile a seconda del materiale da 0,8 a 8 ?m)
Le membrane vengono pesate, prima e dopo il campionamento, su bilancia di precisione alla VI cifra decimale, previo condizionamento di 24 – 48 ore sotto cappa ad umidità e temperatura controllate.
Fonte: Certifico
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